sabato 30 gennaio 2010

Java Day quarta edizione




Ho partecipato con interessa alla quarta edizione del Java Day a Roma. Anzitutto devo sottolineare come la convention sia stata organizzata in modo estremamente preciso da parte di tutto lo staff, ai quali vanno i miei complimenti. Il livello tecnico della conferenza è stato elevato, ma devo notare qualche piccolo problema su alcuni dettagli. Anzitutto la densità dell'evento, che prevedevaben sei track parallele distribuite in sole sei ore: questo ha richiesto la rinuncia a molti talk interessanti per ovvie ragioni di non ubiquità. In secondo luogo la lingua scelta per le slide di molti (quasi tutti) i relatori: l'inglese. Sebbene sia evidente che i programmatori e gli amministratori che si occupano di Java un po' di inglese lo devono masticare, presentare delle slide in inglese rappresenta un grave errore. Se infatti le slide risultano comprensibili ai piu', non ci si deve dimenticare che la conferenza vedeva la partecipazione di molti JUG italiani, e quindi una maggiore cura all'evangelizzazione e diffusione di Java a chi di inglese non sa molto (o non sa niente) non è fattore trascurabile. Queste giornate nazionali infatti devono servire anche come supporto e introduzione a chi non possiede sufficienti competenze tecniche e linguistiche per affrontare il viaggio nell'universo Java in modo autonomo. Infine, in quasi tutti i talk si è parlato molto di OpenSource ma quasi tutti gli esempi erano mirrati a soluzioni commerciali, Facebook e Twitter in primis. Reputo questo un grossolano errore: ci si sporca la bocca con termini che non corrispondono all'utilizzo che si fa poi dei sistemi e delle applicazioni.Sto sfociando nel fanatismo? Puo' essere, ma se si vuole parlare di OpenSource che lo si faccia fino in fondo, non solo per attirare attenzione e sfruttare l'OpenSource per fornire ulteriori servizi a sistemi commerciali e chiusi.
A parte questi piccoli problemi,importanti e non trascurabili, la conferenza è stata veramente molto interessante e mi ha dato molti spunti di riflessione e temi da approfondire.

1 commento:

Mara Marzocchi ha detto...

Grazie Luca del post!

Hai ragione: se il talk è in italiano anche le slide devono essere in italiano.

Se ci sarà un'altra edizione del Javaday lo metteremo come requisito.

Un saluto, MAra (Javaday)