venerdì 23 aprile 2010

Ancora sull'OpenSource...

Si lo so, sto diventando monotono. O forse sto diventando fanatico.
Parlo ancora una volta dell'OpenSource. Ricordo quando qualche mese fa qualcuno mi disse che la propria azienda si appoggiava a prodotti commerciali (non faccio nomi, anzi pubblicità) perché la grossa azienda che forniva la piattaforma non sarebbe mai fallita. E di come in fin dei conti fosse necessario fornire ai clienti soluzioni funzionanti, anchen se closed, piuttosto che abbozzi con funzionalità instabili ma open.
Come spesso accade, è tutta una questione di compromessi. L'ultima parola spetta sempre al cliente, che è anche quello che paga per avere la soluzione e che quindi pretende che la soluzione sia conforme il piu' possibile alle sue specifiche. Però le scuse "la XXX è così grossa che non fallirà", "la XXX è così grossa che non smetterà di produrre la piattaforma YYY" sono per me frasi di comodo, lanciate da chi non osserva bene cosa succede nel mercato IT e non si rende conto di cosa voglia realmente dire appoggiarsi ad una soluzione closed.
Spero che quello che sta succedendo con il caso Sun-Oracle apra gli occhi a quegli stolti che ancora assorbono quanto c'è da prendere dai framework e le librerie free per poi farne prodotti commerciali, a volte senza nemmeno tenere in considerazione le licenze.
E' vero, è una questione di compromessi. Funziona ma non è OpenSource, va bene lo stesso? Spesso la risposta è si, visto che si tratta di ottenere il risultato finale: funziona. Poi però le aziende crollano in borsa, vengono scalate e acquisite da altre piu' grosse, e magari non nello stesso settore di appartenenza (e c'è ancora chi si stupisce anche di questo, come che il monopolio fosse solo in una direzione). Cambiano le politiche, cambiano i contratti, cambiano le forniture, cambiano i costi.
La stessa storia vista con PostgreSQL: sponsorizzato da Sun, perché in fin dei conti Sun voleva vendere l'hardware, non il software. Poi ci si rende conto che anche il software puo', nel suo piccolo, portare soldi, e allora si cambia politica. E l'unico modo per un progetto di rimanere a galla è quello di avere una community open alle spalle, in modo che nessuna azienda possa decretarne il futuro a tavolino o sulla base di qualche budget.

Quindi le soluzioni closed sono cattive? Si.
Andrebbero evitate? Si.
Io le evito? Si, quando posso. Quando non posso anche io devo piegarmi, e l'unica cosa che posso fare è porre quanti piu' limiti possibili all'interferenza fra azienda e prodotto, in modo da poter prevedere e arginare eventuali disastri futuri.

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