lunedì 18 ottobre 2010

Nuove community dopo l'acquisizione da parte di Oracle di Sun

E c'è ancora chi non si preoccupa della politica del software! Mi fanno ridere quei guru (presunti) dei database che mesi fa scrivevano di non avere alcun interesse a seguire la faccenda MySQL/PostgreSQL/Oracle, mostrando una pesante incompetenza nel non voler comprendere come il software oggi giorno non sia solo una manciata di file sorgenti ma un vero e proprio sistema politico.
ad ogni modo, vista la reluttanza di Oracle nel fornire uno straccio di supporto alle comunità OpenSource che alla fine le hanno donato, tramite Sun, ottimi prodotti, molte community si stanno organizzando, ri-organizzando e preparando ad uno sviluppo "parallelo" se non proprio a dei veri e propri fork dei progetti Sun/Oracle.
Due in particolare vanno citate:
All of Oracle’s efforts on binary distributions of Solaris technology
will be focused on Solaris 11. We will not release any other binary
distributions, such as nightly or bi-weekly builds of Solaris
binaries, or an OpenSolaris 2010.05 or later distribution. We will
determine a simple, cost-effective means of getting enterprise users
of prior OpenSolaris binary releases to migrate to S11 Express.
  • LibreOffice è una comunità nata attorno al progetto OpenOffice con il chiaro intento di produrre una suite per ufficio libera, come lo è stata OpenOffice, senza però nessuna azienda che ne governi il ciclo di vita.
Quindi dopo la fuga dei cervelli da Oracle, alcuni fra i progetti piu' importanti e visibili ereditati da Sun iniziano a vivere di vita propria per non dover rischiare di vederli morire per una strategia commerciale. 
Oggi però, come sviluppatore Java, mi da da pensare il fatto che IBM voglia unirsi a Oracle per lo sviluppo di OpenJDK. Dentro di me penso all'eterna battaglia IBM vs Sun per il predominio di Java, battaglia che mi ha sempre fatto pendere dalla parte di IBM per gli ottimi prodotti realizzati (Eclipse, Jikes - compilatore e virtual machine, SWT), e penso che IBM potrebbe tranquillamente stare sulle proprie gambe nella battaglia per Java. Ma forse non è IBM ad avere paura, è Oracle (si veda la battaglia legale contro Google). E allora Oracle, spaventata, cosa fa? Cerca di accaparrarsi le simpatie degli sviluppatori che si fidano di IBM. E IBM accetta perché ha tutto l'interesse nel diventare partner del vendor Java. Almeno, questa potrebbe essere una interpretazione.

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